Nelle Tromboflebiti degli Arti Superiori sono principalmente le vene superficiali ad essere interessate da Flebiti o Tromboflebiti , a seconda che siamo in presenza di una vena infiammata o con formazione di trombo all’interno di essa.
I fattori scatenanti sono principalmente le "infusioni venose" (alcuni farmaci sono particolarmente irritanti, soprattutto i chemioterapici) soprattutto se ripetute, traumi compressioni prolungate sull’arto per posizioni anomale inavvertitamente assunte.
In caso di traumi o compressioni possono essere interessate le vene profonde (soprattutto a livello ascellare); non frequente è il coinvolgimento delle vene profonde a partire da un a tromboflebite superficiale.
SINTOMATOLOGIA
I sintomi tipici sono arrossamento, dolore e rigonfiamento lungo il percorso della vena interessata; nel caso di una ostruzione alta ascellare o succlavia compare un edema dell’arto ma può anche restare per un certo periodo asintomatica.
DIAGNOSI
La diagnosi si avvale dell’esame obiettivo che permette di identificale facilmente la cute arrossata e dolente che segue in decorso della vena che spesso è il motivo principale per cui il paziente viene a visita; se presente edema dell’arto in caso di interessamento di vene profonde questo interessa inizialmente il braccio e solo successivamente l’avambraccio.
Quale esame strumentale è indicato sempre effettuare un Ecocolordoppler comparativo degli arti che permette di valutare se è presente solo infiammazione venosa o se siamo in presenza di una trombosi, consente di rilevare anche la presenza di trombi parietali non totalmente occludenti e permette di studiare totalmente il circolo profondo (Vene Omerali, Ascellari e Succlavie) che è importante valutare per le seguenti diverse implicazioni terapeutiche.
L’esame riguarda quindi sia il Circolo Venoso Superficiale cioè la Vena Cefalica, la Vena Basilica e la Vena Mediana del Gomito, sia il Circolo Venoso Profondo ossia la Vena Succlavia, la Vena Omerale e la Vena Ascellare.
TERAPIA MEDICA
La Tromboflebite Superficiale si approccia con una terapia sostanzialmente conservativa con antiinfiammatori generali e/o topici e se il caso lo richiede una fasciatura contenitiva mobile che oltre ad aiutare la guarigione allevia da subito il dolore al paziente.
In alcuni casi se sono interessate le vene profonde è indicata una terapia con eparine a basso peso molecolare o NAO (Nuovi Anticoagulanti Orali) associata ad un bendaggio fisso e controlli periodici con esame ecocolordoppler fino a stabilizzazione del quadro clinico.
La gestione del paziente à comunque sempre ambulatoriale e quasi mai è indicata l’ospedalizzazione.