Lo studio con esame ecocolordoppler della circolazione arteriosa e venosa è diventato ormai routine della pratica clinica angiologia e rappresenta oggi l’indagine di primo livello per lo studio della patologia vascolare arteriosa e venosa.
L’esame è allo stesso tempo un’ecografia che consente di vedere la struttura dei tessuti e quindi le pareti dei vasi e un esame doppler che consente di studiare la velocità di circolo del sangue all’interno del vaso e la sua direzione e, tramite un’elaborazione computerizzata, ne rappresenta il flusso all’interno del vaso con una codifica a colori.
Lo studio dei Tronchi Sopraortici comprende l’esame delle Carotidi comuni, delle Carotidi esterne ed interne, delle Arterie Vertebrali e Succlavie.
Consente di misurare lo spessore medio intimale della parete arteriosa che si considera patologico oltre 1 mm e significativamente a rischio di formazione di placche ateromatose oltre i 1,3 millimetri.
Questo valore si misura sulla carotide comune di ambedue i lati. Permette inoltre di valutare la presenza di placche aterosclerotiche, la loro struttura le loro dimensioni e la percentuale di stenosi del vaso.
Inoltre, essendo un esame del tutto non invasivo viene usato per monitorare nel tempo l’evoluzione delle placche e l’efficacia delle terapie effettuate.
Lo studio delle arterie vertebrali è utile nelle sindromi vertiginose per escludere una origine vascolare diretta per riduzione evidente del flusso o indiretta per compressione estrinseca dinamica delle suddette arterie nel collo con le rotazioni del capo.
L’esame viene di solito completato con lo studio delle arterie succlavie che se ostruite o fortemente stenotiche determinano la cosiddetta “Sindrome del Furto Succlavio” in cui il sangue arterioso viene sottratto al circolo cerebrale invertendo la direzione nelle arterie vertebrali per andare a rivascolarizzare l’arteria succlavia ostruita o stenotica e rifornire così di sangue arterioso l’arto superiore.